Il packaging è molto più di una semplice confezione: è il primo punto di contatto tra un prodotto e il consumatore. La sua importanza va oltre l’aspetto estetico, integrandosi con la praticità e la funzionalità, la sostenibilità e le strategie di marketing. Ma cos’è esattamente il packaging e a cosa serve? Come è nato? E cosa significa realizzare un buon packaging che sia al tempo stesso accattivante e soprattutto rispettoso dell’ambiente?
Cos’è il packaging e a cosa serve?
Il packaging è l’involucro o il contenitore di un prodotto. Il significato di packaging deriva dall’inglese “to pack”, e si riferisce a tutte le attività e ai materiali utilizzati per progettare e creare il confezionamento di merci che andranno a formare un packaging. Ciò include non solo il design dal punto di vista estetico, ma anche aspetti pratici, funzionali e strategici.;
Il packaging si suddivide in tre categorie principali:
- Primario: ciò che entra in contatto diretto con il prodotto (es. una bottiglia di vetro destinata a contenere del vino);
- Secondario: riguarda elementi che raggruppano o proteggono più unità di prodotto (es. una scatola per le bottiglie);
- Terziario: utilizzato per il trasporto e l’immagazzinamento (es. pallet o imballaggi protettivi).
Ma a cosa serve il packaging?
Un packaging ha diverse funzioni tutte fondamentali che lo rendono cruciale per la vendita di un prodotto.
- Protezione:
- Salvaguarda il prodotto da danni fisici, chimici e biologici.
- Assicura che il prodotto arrivi in ottime condizioni al consumatore finale.
- Conservazione:
Spesso, il packaging permette di mantenere intatte le proprietà del prodotto, prolungandone la durata, come avviene ad esempio con gli alimenti confezionati sottovuoto. - Informazione:
- Comunica al consumatore informazioni essenziali come ingredienti, istruzioni d’uso, avvertenze, scadenze e certificazioni.
- In alcuni casi, per legge, è richiesto che il packaging riporti determinati dati, come la tracciabilità del prodotto.
- Marketing:
- Un design accattivante del packaging può catturare l’attenzione del cliente riuscendo a influenzare le sue decisioni d’acquisto.
- Trasmette i valori del brand, come sostenibilità, innovazione e inclusione.
- Funzionale:
Facilita l’uso del prodotto (es. tappi richiudibili) e può essere progettato per migliorare l’esperienza del consumatore.
In sostanza, il packaging non si limita a contenere il prodotto sullo scaffale, ma è un elemento essenziale che valorizza il prodotto, influendo sul modo in cui viene percepito e consumato.
Come è nato il packaging?
Il packaging ha origini molto antiche ed è strettamente legato all’evoluzione delle necessità umane di proteggere, conservare e trasportare beni. Si è partiti da semplici contenitori rudimentali, per poi evolversi con il passare dei secoli in un elemento centrale del commercio e del marketing.
I primi packaging risalgono alla
preistoria, quando gli uomini primitivi utilizzavano materiali facilmente reperibili in natura come foglie, pelli di animali e gusci di cocco per il trasporto cibo e acqua, al fine di proteggere gli alimenti da eventuali contaminazioni.
Gli
egizi furono i primi a sviluppare tecniche avanzate utilizzando urne per conservare oli e spezie mentre i
romani adottarono bottiglie di vetro e barili di legno per il vino e altri liquidi, cosa che andò ad influire molto sulla conservazione dei beni e sul loro commercio.
Nel
Medioevo si iniziò ad avere l’esigenza di un packaging spesso in sacchi di tela e casse di legno, in grado di essere trasportato su lunghe distanze per via delle scoperte di nuove rotte che portavano verso l’America, le quali avevano dato il via ad un vero e proprio commercio internazionale.
Durante la
Rivoluzione Industriale il packaging fu trasformato radicalmente. La produzione di massa rese necessario lo sviluppo di materiali standardizzati e innovativi:
- La carta e il cartone iniziarono a essere utilizzati per realizzare scatole e imballaggi.
- Nel 1810 fu brevettata la lattina di metallo per conservare gli alimenti e farli durare a lungo.
- Prime etichette: Etichette stampate per identificare e promuovere i prodotti.
Nel
XX secolo il packaging assume valore anche dal punto di vista artistico e strategico.
- Anni ’20-’50: Con l’introduzione della plastica, come il cellophane, il packaging divenne più leggero e versatile. Nel frattempo, l’evoluzione della stampa permise di utilizzare il packaging come mezzo pubblicitario.
- Anni ’60: La nascita del Tetrapak (1951) segnò una svolta nel confezionamento di bevande e alimenti, rendendoli più facili da trasportare e conservare.
- Marketing e branding: Il packaging divenne uno strumento di marketing essenziale, con design accattivanti e funzionali che aiutavano a distinguere i prodotti sugli scaffali e quindi permettendo al produttore di differenziarsi dalla concorrenza facendo percepire un valore aggiunto e acquisendo un vantaggio competitivo.
Ad oggi esistono packaging intelligenti grazie allo sviluppo di nuove tecnologie digitali, che consentono di monitorare la freschezza dei prodotti, fornire informazioni tramite QR code e raccontare storie.
Come deve essere un packaging sostenibile?
Un packaging sostenibile deve ridurre il suo impatto ambientale in ogni fase del ciclo di vita: dalla produzione fino allo smaltimento. Il packaging non solo contribuisce a proteggere l’ambiente, ma risponde anche alla crescente sensibilità dei consumatori nel trovare e soluzioni più eco-friendly. Un packaging per essere sostenibile deve presentare diverse caratteristiche:
- Utilizza materiali riciclati e riciclabili
Il packaging sostenibile deve essere realizzato con materiali riciclati e facilmente smaltibili, per permettere un circolo virtuoso di riutilizzo degli stessi materiali per altri scopi. - Riduce i materiali utilizzati
Il packaging deve avere un design minimalista che evita materiali inutili o eccessivi, andando così automaticamente a ridurre i rifiuti. Spesso appunto utilizzare un solo materiale è più facile da smaltire rispetto a packaging multimateriale. - Riutilizzabilità
Un packaging sostenibile dovrebbe essere progettato per avere una seconda vita, come ad esempio i barattoli di vetro o le scatole di biscotti che vengono transformati in contenitori di oggetti. - Informazioni chiare per lo smaltimento
Il packaging deve riportare istruzioni esplicite per il corretto smaltimento, aiutando i consumatori a fare scelte responsabili.
Alcuni esempi di packaging possono essere a base di:
- Carta e cartone riciclato, riciclabile e facilmente compostabile.
- Bioplastiche derivate da materiali naturali come mais o canna da zucchero, degradabili in ambienti controllati.
- Involucri riutilizzabili come le borse in tessuto o le bottiglie di vetro.
- Materiali innovativi a base di funghi, alghe o cellulosa, completamente biodegradabili.
Adottare
un packaging sostenibile non è solo una scelta etica, ma anche strategica. I consumatori sono sempre più sensibili alle questioni ambientali e premiano le aziende che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità. Oltre a proteggere il pianeta, un packaging eco-friendly rafforza l’immagine del brand rendendolo più attrattivo sul mercato.
Come fare un buon packaging?
Un buon packaging non si limita ad assere il semplice contenitore del prodotto: è un’esperienza sensoriale, un mezzo per raccontare una storia e un modo per connettere il prodotto con i valori del marchio e le emozioni del consumatore. Creare un packaging efficace richiede un mix di design funzionale, elementi visivi e, sempre più spesso, un tocco di personalizzazione. Un buon packaging deve:
- Coinvolgere i sensi
- Vista
Colori, forme e grafiche giocano un ruolo fondamentale nel catturare l’attenzione. L’uso di dettagli premium, come scritte in rilievo o finiture lucide/opache, può trasmettere lusso o qualità. - Udito
Il suono del packaging durante l’apertura può aggiungere valore all’esperienza - Tatto
Texture come superfici vellutate, lisce o ruvide possono rendere il packaging più interessante e comunicare specifiche caratteristiche del prodotto (es. delicatezza o robustezza). - Olfatto e gusto
Soprattutto nei settori alimentari o cosmetici, il packaging può includere fragranze o richiami che anticipano l’esperienza del prodotto stesso.
- Packaging Influente e Iconico
- Le bottiglie di vetro di Coca-Cola o i barattoli di Nutella sono immediatamente riconoscibili, grazie al loro design distintivo e senza tempo.
- Un packaging influente racconta una storia attraverso l’uso di illustrazioni, citazioni o grafiche trasmette la filosofia del brand.
- Personalizzabile
- Diversi brand danno la possibilità di apporre sui packaging il nome, una frase, o delle decorazioni a piacimento del consumatore, aumentando l’interazione emotiva e la condivisione sui socil media;
- Alcuni packaging lasciano piena libertà al consumatore di scrivere, disegnare o aggiungere un tocco personale;
- Limited Edition con grafiche uniche o riferimenti culturali che creano un senso di esclusività e collezionabilità.
- Forme Amichevoli
Un packaging arrotondato è generalmente percepito come più amichevole e accogliente rispetto a uno con linee rigide o spigoli.
Ciò è dovuto è dovuto a diversi fattori psicologici e pratici legati alla forma come la morbidezza e il comfort, in quanto tali forme richiamano elementi naturali normalmente associati alla sicurezza d’uso, gentilezza e affidabilità.
Può anche risultare giocoso rendendolo ideale per prodotti destinati a un pubblico giovane o a settori come quello dei giocattoli o della cosmesi.
In conclusione abbiamo visto come il packaging può essere uno strumento cruciale dal punto di vista strategico, della comunicazione e dell’innovazione. Investire in un packaging ben progettato significa costruire un rapporto e un legame duraturo con il cliente.
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