Il 
sito web è lo 
strumento di comunicazione digital più importante di un’azienda e 
il luogo dove si realizzano le conversioni più importanti per il tuo business. Per questo motivo, quando si tratta di realizzare un sito web, 
tutto deve essere pianificato nel minimo dettaglio: le immagini, i testi utilizzati, l’interfaccia grafica e, non ultimo, l’
architettura delle informazioni.
Una 
buona struttura del sito web, infatti, non solo 
rende più fluida la navigazione e 
aiuta l’utente a trovare senza sforzo le informazioni che cerca, realizzando un 
incremento delle conversioni, ma 
rende più "fruttuose" le scansioni che i crawler dei motori di ricerca effettuano regolarmente, permettendo al tuo sito web di 
posizionarsi al meglio nella pagina dei risultati.
Vediamo più nel dettaglio 
per quale motivo dovresti curare la struttura del tuo sito web.
Perché è importante curare la struttura del sito web
I 
vantaggi di una 
buona architettura del sito web sono i seguenti:
- Miglioramento della user experience. Se le informazioni sono disposte correttamente nel tuo sito web, saranno più facili da trovare. Devi sapere, inoltre, che una buona user experience ha ricadute sul tuo posizionamento: più l’esperienza dell’utente è positiva, più aumentano le sue interazioni e la permanenza nel sito. Entrambi questi fattori vengono rilevati dal motore di ricerca come un indizio sull’utilità del tuo sito web, che costituisce un fattore di ranking SEO;
 - Miglioramento della crawlability. Grazie a una struttura ben realizzata, permettiamo al crawler di scansionare il sito in tempi brevi e senza errori, a tutto beneficio del posizionamento.
 
Come realizzare la struttura del sito web
Ora che abbiamo visto 
perché è importante occuparsi della struttura del sito web, vediamo insieme 
come dovrebbe essere realizzata.
La struttura di sito web più conosciuta è quella 
"ad albero" (parliamo, infatti, anche di 
"alberatura del sito web"). Come suggerito dal nome, questa struttura prevede 
una serie di ramificazioni progressive delle pagine, che si suddividono perciò prima in 
categorie generiche, poi in 
sottocategorie via via più specifiche.
Il nostro sito web 
dovrebbe funzionare proprio come un negozio fisico o, se preferite, 
un libro con un indice ben strutturato.
Prendiamo come esempio un 
negozio di abbigliamento. Per un cliente che entra per la prima volta, sarà molto difficile trovare un determinato prodotto se le aree del negozio non presentano una 
suddivisione ad albero. Poniamo che io cerchi, ad esempio un paio di jeans per uomo. Se il negozio è ben organizzato, il percorso che devo seguire è il seguente:
- Abbigliamento (negozio);
- Abbigliamento per uomo (categoria principale);
- Pantaloni per uomo (sottocategoria);
- Jeans per uomo (sotto sottocategoria).
 
 
 
 
In un negozio dove sono presenti delle 
categorie coerenti di prodotti, con sottocategorie, 
la facilità e la velocità con cui si trovano i prodotti rende più probabile che ciascun ingresso negozio si trasformi in un acquisto. Viceversa, 
l’assenza di categorie ordinate rende necessari una serie di tentativi che, alla fine, 
possono far desistere dall’acquisto.
Anche nel nostro sito web è necessaria una 
categorizzazione di questo tipo, con una 
Home Page (che rappresenta il "tronco" della nostra struttura ad albero"), delle 
categorie principali (prime ramificazioni contenute nel menù di navigazione) e 
categorie secondarie (ramificazioni successive cui si accede di solito da appositi menù a tendina).
Seguendo questa logica, la 
struttura tipica di un sito web dovrebbe essere simile a quella riportata di seguito:
- Letti (categoria)
- Letti a una piazza (sottocategoria)
 - Letti a una piazza e mezza (sottocategoria)
 - Letti a due piazze (sottocategoria)
 - Letti kingsize (sottocategoria)
 - Letti a castello (sottocategoria)
 
 - Scrivanie (categoria)
- Scrivanie da camera (sottocategoria)
 - Scrivanie da ufficio (sottocategoria)
 - Scrivanie da gaming (sottocategoria)
 - Scrivanie da parete (sottocategoria)
 
 
Inserire il SEO nella struttura ad albero: la struttura silos
Ora che abbiamo visto che 
cos’è e 
come funziona la struttura ad albero, includiamo nel ragionamento il 
SEO, ovvero l’
ottimizzazione del nostro sito web per i motori di ricerca. Quando vogliamo 
posizionare un sito web sui motori di ricerca, infatti, 
ogni pagina ci offre l’occasione di posizionarci per una determinata query di ricerca rilevante per il nostro business.
Se vogliamo che la struttura ad albero ci aiuti nel 
posizionamento SEO del sito, dobbiamo 
individuare le parole chiave che interessano il nostro business e 
associarle a determinate pagine categoria (topic) o pagine sottocategoria.
Teniamo in considerazione lo 
schema della coda lunga delle keyword. All’interno dello schema, abbiamo a che fare con 
parole chiave più generiche e 
parole chiave più specifiche, definite 
"di coda lunga". Ricordiamo brevemente le loro caratteristiche:
- Le parole chiave più generiche sono più cercate, ma rappresentano una sfida quando si parla di posizionamento. Infatti, sono parole chiave per le quali competono in molti e che hanno un basso tasso di conversion (click). Infatti, essendo così generiche, possono rappresentare un gran numero di intenti di ricerca: è meno probabile che la nostra pagina, anche se mostrata da Google, sia esattamente ciò che l’utente cercava;
 - Le parole chiave più specifiche, definite "di coda lunga", sono invece quelle con una concorrenza più bassa e un volume inferiore di ricerche. Queste keyword hanno il vantaggio di un alto tasso di conversion, in quanto sono legate a un intento di ricerca più definito. Per questo, nonostante il basso volume di ricerca, possono generare un numero più alto di visite al sito.
 
Tenendo in considerazione queste tue tipologie di keyword, avrai già capito come procedere: dobbiamo 
privilegiare le parole chiave generiche per quanto riguarda le categorie dei prodotti (o dei servizi), 
mentre per le sottocategorie saranno più indicate le parole chiave "di coda lunga", più specifiche e con un numero maggiore di parole.
Se sei abituato a realizzare 
pagine ottimizzate per il SEO, è un ragionamento molto simile a quello che mettiamo in atto quando abbiamo a che fare con i tag di heading (H1, H2, H3). Le parole chiave più specifiche, secondarie, sono di solito inserite nei paragrafi, mentre quella principale è nel titolo.
Associare le giuste parole chiave alle categorie e sottocategorie del nostro sito web: ecco qui spiegato, in poche parole, il concetto alla base del 
SEO Siloing ideato da 
Bruce Clay. Avremo, quindi, dei 
"topic silos", che sono le nostre categorie, condivisi da 
più pagine di sottocategoria che riflettono via via intenti di ricerca sempre più specifici.
Nel realizzare i silos, dobbiamo tenere in considerazione che 
la funzione delle pagine secondarie è quella di rafforzare l’autorevolezza della pagina silos, migliorandone il posizionamento, e al contempo 
intercettare tutti gli utenti che hanno un intento di ricerca specifico. Avremo quindi:
- Pagine silos (cluster di topic) con keyword assolute (argomenti centrali);
 - Pagine secondarie (argomenti specifici) con keyword specifiche.
 
Se la struttura dei silos è ben realizzata, con un utilizzo intelligente dei link, il crawler di Google sarà agevolato nel trovare i contenuti del sito, a tutto vantaggio del posizionamento.
Silos fisici e silos virtuali
Non c’è un solo modo di realizzare tecnicamente i silos per il tuo sito web. Tieni in considerazione, infatti, che i silos possono essere 
fisici, perciò 
organizzati in "directory", oppure 
virtuali, ovvero 
non avere un’organizzazione basata sulle directory. Quest’ultima soluzione, di solito 
preferita da chi ha un sito web già strutturato e non vuole ripensarne da zero l’architettura, prevede 
un utilizzo rigoroso dei link tra le pagine.
In particolare, nel realizzare 
silos virtuali, si dovrà fare 
attenzione a non linkare pagine che si trovano in silos differenti e a 
linkare tutte pagine di un silos sia tra loro che verso il contenuto principale ("topic silos"). In questo modo, 
la struttura dei silos sarà facilmente comprensibile sia per gli utenti del sito che per il crawler di Google.
Consigli "take-away" per la tua struttura silos
Prima di chiudere, vogliamo lasciarti 
qualche consiglio "a portar via" che ti sarà utile nell’attività di SEO siloing:
- Studia i tuoi competitor. I siti web dei tuoi concorrenti rappresentano una fonte preziosa di utili consigli su cosa fare (e anche su cosa non fare!);
 - Inserisci una struttura a breadcrumbs (anche detta "briciole di pane") nel tuo sito web per ricordare sempre all’utente dove si trova nella navigazione e dargli un’idea più chiara della struttura del tuo sito;
 - Non dimenticare di inserire nelle tue pagine un buon numero di link interni, che aumentano la permanenza degli utenti nel sito;
 - Cura il menù di navigazione, rendendolo facile da utilizzare anche in versione mobile;
 - Cura i contenuti del tuo sito web e fai in modo che siano sempre utili per chi li legge;
 - Non scegliere una struttura troppo profonda per il tuo sito, ogni contenuto dovrebbe essere raggiunto con il minor numero di link possibile;
 - Puoi continuare a modellare i silos del tuo sito ed espanderli nel tempo per raggiungere risultati sempre migliori.
 
Ora che hai realizzato una 
perfetta struttura a silos, non dimenticare di 
comunicare la sitemap a Google! Non sai come si fa? Dai un’occhiata 
al nostro articolo.
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